Posto che le direttive europee vietano la doppia imposizione fiscale, e che tra Italia e Slovenia è in vigore un accordo bilaterale sulla imposizione fiscale, è necessario preliminarmente determinare il concetto di residenza e quello di residenza fiscale.

Una persona risulta essere residente nello Stato in cui abita, mentre il residente fiscale è chi a norma delle prescrizioni di legge di un determinato Stato è tenuto al pagamento di imposte avendo in quello Stato la residenza, o il domicilio, o la sede amministrativa di un’attività o essendo ad esso vincolato da altri criteri affini.

A questo punto si pone la prima domanda: Dove abitate?

In Italia? In questo caso è chiaro e insindacabile che le imposte andranno pagate in Italia. Se però lavorate in Slovenia, nel corso dell’anno siete tenuti a versare l’acconto d’imposta. Raramente le imposte verranno pagate in entrambi gli Stati, e comunque il saldo finale – la dichiarazione dei redditi si effettuerà in Italia.

In Slovenia? E siete cittadini italiani? Quando vi trasferite in Slovenia è necessario che vi iscriviate all’A.I.R.E., l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, operazione alla quale sono tenuti tutti coloro che vi si trasferiscono per più di 1 anno. E una volta che ci si è iscritti all’A.I.R.E.? Si viene cancellati d’ufficio dall’anagrafe della popolazione residente nella Repubblica Italiana.

 (vedi legislazione slovena)

 

La principale imposta dovuta dalle persone fisiche in Italia è l’Irpef.

L’imposta si applica al reddito complessivo definito come somma di:

  • renditi fondiari
  • redditi di lavoro dipendente e assimilati
  • redditi di lavoro autonomo
  • redditi di capitale
  • redditi di impresa
  • redditi diversi

 

Il reddito da assoggettare a tassazione è il reddito imponibile, pari al reddito complessivo meno il reddito dell’abitazione principale e meno alcuni oneri deducibili previsti dalla norma (trattasi di alcune spese sostenute dal contribuente nell’anno considerato rientranti nella categoria degli oneri deducibili che possono essere fatte valere presentando la Dichiarazione dei redditi).

Al reddito imponibile vanno applicate le aliquote progressive corrispondenti ai diversi scaglioni di reddito:

  • fino a € 15.000
  • da € 15.001 fino a € 28.000 il 27%
  • da € 28.001 fino a € 55.000 il 38%
  • da € 55.001 fino a € 75.000 il 41%
  • da € 75.001 il 43%

 

Da questa vengono tolte le detrazioni spettanti per produzione di reddito e quelle per carichi di famiglia. Per quanto riguarda il lavoratore dipendente, il datore di lavoro (sostituto di imposta) opererà direttamente le trattenute fiscali (assieme a quelle previdenziali) dalla busta paga mensile.

Chi ha sostenuto nel corso dell’anno spese che la norma riconosce detraibili (es. spese sanitarie, spese per l’istruzione universitaria, premi per assicurazioni sulla vita o rischio morte, ecc.), può farle valere presentando la Dichiarazione dei redditi (tramite il mod. 730 o il mod. Redditi) in modo da ridurre l’imposta lorda di una percentuale diversificata a seconda della tipologia di spesa. Il risultato porta all’imposta netta.

L’imposta da versare sarà pari all’imposta netta diminuita di eventuali crediti d’imposta, versamenti in acconto e ritenute alla fonte a titolo di acconto. Oltre all’Irpef saranno dovute, sul reddito imponibile, le Addizionali Regionale e Comunale.

Il trattamento di fine lavoro (TFR) gode di una tassazione separata. Alla fine di ogni anno, il datore di lavoro è tenuto a rilasciare al lavoratore il CU (Certificazione Unica) che riassume tutte le imposte già trattenute sulla busta paga e che può essere utilizzato per compilare la Dichiarazione dei redditi. Per i lavoratori frontalieri, il CU dimostra in Slovenia quanto già pagato di imposte in Italia, un importo che sarà scalato dall’eventuale dichiarazione dei redditi in Slovenia.

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