Da Gorizia l’appello dei sindacati italiani e sloveni: “Stop discriminazioni per il lavoro transfrontaliero”

«Se è vero che sono state adottate misure che hanno parzialmente tutelato il lavoro transfrontaliero, è anche vero che la mobilità di frontiera ne ha pesantemente risentito. Il Consiglio Interregionale Cgil Cisl Uil Zsss Ks90 auspica pertanto un pieno ritorno alla libera circolazione».

È quanto si legge nell’appello lanciato oggi dalle organizzazioni sindacali italiane e slovene in occasione del tradizionale saluto alla vigilia del Primo Maggio, organizzato quest’anno sul valico della Transalpina, già sede nazionale del primo Maggio nel 2004, per festeggiare, alla presenza dei due sindaci, l’assegnazione a Gorizia-Nova Gorica del ruolo di Capitale europea della Cultura 2025. Un appuntamento in vista del quale il Csi e le organizzazioni transfrontaliere sollecitano i due Comuni a programmare iniziative specifiche per valorizzare la cultura del lavoro transfrontaliero. È stato proprio questo il tema centrale dell’iniziativa di oggi, attraverso la quale i sindacati hanno voluto sottolineare

«le questioni più rilevanti che hanno penalizzato e continuano a penalizzare diritti e tutele dei lavoratori transfrontalieri, in particolare in materia di smart working, trattamento dell’assegno di famiglia, oltre ad altre annose questioni relative alle prestazioni sociali, assistenziali e al trattamento fiscale».

Temi sui quali il sindacato, come spiega il presidente del Csi Roberto Treu,

«ha avviato proprio in questi giorni un confronto con l’Autorità europea del Lavoro (Ela), con l’obiettivo di eliminare le discriminazioni e le penalizzazioni, arrivando a una piena parità di trattamento per il lavoro transfrontaliero in campo economico, previdenziale e fiscale».

In allegato il testo dell’appello

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